Google è il principale motore di ricerca per Internet, che si occupa di catalogare e indicizzare le risorse del web siano esse siti web, blog, immagini, forum, video, musica, notizie, mappe e via dicendo. È il sito più visitato del mondo ed è talmente popolare che diverse lingue hanno sviluppato nuove parole utilizzando il suo marchio, per significare il cercare con Google o più in generale, il cercare nel web.
Quale fu l’idea alla base di Google?
Quando nel 1995 Larry Page e Sergey Brin si incontrarono per la prima volta, la parola “Google” non esisteva ed il termine “googol“, da cui sarà derivata era noto solo in ambito strettamente matematico, per rappresentare un numero 1 seguito da 100 zeri. A quei tempi, solo pochi decenni fa, il web cresceva in maniera vorticosa e i due studenti universitari erano affascinati dalle problematiche legate alla ricerca e alla organizzazione delle informazioni per fornire una mappatura organica del web.
Il risultato dei loro sforzi fu l’idea di catalogare il web mediante la misurazione del PageRank, un indicatore elaborato tramite appositi algoritmi, capaci di determinare il rango di una pagina web rispetto alle altre che trattassero lo stesso argomento. Uno strumento di valutazione tale, da poter stabilire una classificazione di merito rispetto alla qualità dei contenuti, all’autorevolezza e alla numerosità delle citazioni di cui la pagina web potesse beneficiare da parte delle altre pagine web. In sostanza, grazie agli algoritmi del PageRank, i collegamenti (link) tra pagine web cominciarono ad essere considerati come un vero e proprio voto di merito.
Dall’idea del voto, determinato dalla quantità, dalla qualità e dall’autorevolezza dei “link“, al motore di ricerca Google il passo fu breve, era il 1997.
Le “ten things” e la filosofia aziendale
Poco dopo, nel 1999, misero nero su bianco un “codice etico“, una “filosofia di impresa” che doveva fungere da “mission aziendale“. Quelle che oggi sono chiamate le “dieci verità di Google” o “ten things“.
Ovviamente la prima stesura era ben diversa da quella attuale, d’altra parte visti i notevoli cambiamenti che il panorama della “search” ha avuto nel corso degli anni, l’adeguamento era una necessità imprescindibile.
Non sempre le nostre aziende hanno una cultura aziendale forte, come quella di Google as esempio, ma quando questo avviene possiamo essere certi che essa contribuisca al miglioramento dei risultati economici aziendali.
Oggi eminenti studi hanno individuato i sei elementi strutturali della cultura aziendale:
- La visione: l’obiettivo che guida qualsiasi risultato d’impresa, il cammino giusto per i dirigenti, i dipendenti ed i collaboratori.
- I valori: le linee guida aziendali, i comportamenti ed i modi di ragionare necessari alla realizzazione della “visione“.
- Le pratiche: “la visione“, “i valori” hanno scarso significato senza la volontà di mettere in pratica la propria cultura aziendale, di metterci la faccia e di mantenere la parola data.
- Le persone: la cultura aziendale deve essere condivisa da tutti ed a tutti i livelli, scegliendo con attente politiche di assunzione, chi dovrà lavorare in azienda. Ogni nuova persona da assumere, oltre alle necessarie capacità lavorative, dovrà essere valutato per la capacità di adattamento alla cultura aziendale.
- Il racconto: lo “storytelling aziendale” l’atto di trasmettere a parole, di raccontare quello che siamo, di entrare nella testa del possibile cliente per non uscirne più. La capacità di trasformare il messaggio commerciale dell’azienda in una narrazione e nello stesso tempo di renderlo riconoscibile e stimolante.
- Il luogo: lo spazio reale o al limite virtuale dove l’azienda fa affari. Il quartier generale, il quotidiano punto di incontro dove scambiare idee, per nuove creatività o semplicemente chiacchierare dei “fatti aziendali“.
Alcuni concetti base espressi dai “ten things“, potrebbero certamente essere di ispirazione per coloro che volessero costruire un proprio business, altri sono peculiari di Google, della sua organizzazione e specifici per il lavoro che fa e d’altra parte sarebbe da stupidi voler usare come metro di riferimento una delle 10 company più importanti al mondo.
Ormai tutti conoscono Google e tutti ne utilizzano il Motore di Ricerca, non a torto stimato come il più efficiente al mondo. Ma sono altrettanto numerosi quelli che utilizzano il suo portfolio di applicazioni per la comunicazione (GMail), la geo-localizzazione (Google Maps), le applicazioni in mobilità (Android e le sue app), gli strumenti di marketing e di pubblicità e ancora tanti altri servizi.
È talmente tanta l’abitudine ai servizi offerti da Google ed al loro utilizzo, che capita, dopo aver posto una domanda, di sentirsi rispondere:
se non lo sai, chiedilo a Google!
Prima di continuare con l’elencazione dei cosiddetti “dieci comandamenti di Google“, permettetemi una nota personale: sono ogni volta meravigliato dal terzo punto. Mentre noi tutti tentiamo di trattenere il più possibile i lettori sui nostri siti web, Google è l’unica azienda del web, che ha come obiettivo principale il fare in modo che i suoi utenti, abbandonino il proprio sito il più rapidamente possibile.
Ecco a voi il Google pensiero.
Le dieci verità di Google
Abbiamo scritto queste “dieci verità” pochi anni dopo la fondazione di Google. Di tanto in tanto rivediamo questo elenco per verificare se è ancora attuale e veritiero. Speriamo che lo sia e che tu possa aiutarci a mantenere questo impegno.
L’utente prima di tutto: il resto viene dopo
Fin dal principio, la nostra priorità è stata quella di offrire la migliore esperienza utente possibile. A prescindere dal fatto che i nostri sforzi siano concentrati sullo sviluppo di un nuovo browser Internet o sul rinnovo dell’aspetto della home page, ci preoccupiamo che il nostro lavoro sia utile per l’utente, piuttosto che per un nostro obiettivo interno o per i nostri profitti. L’interfaccia della home page è semplice e chiara, le pagine vengono caricate all’istante. Il posizionamento nei risultati di ricerca non viene venduto a nessuno e la pubblicità sul sito non solo è chiaramente identificata come tale, ma offre contenuti pertinenti e non rappresenta una distrazione. Quando sviluppiamo nuovi strumenti e applicazioni, riteniamo che debbano funzionare così bene da non fare rimpiangere a nessuno una progettazione diversa.
È meglio fare una cosa sola, ma farla in modo impeccabile
Google si dedica alla ricerca. Siamo uno dei più grandi motori di ricerca al mondo e siamo impegnati esclusivamente nella soluzione dei problemi posti dalla ricerca. Per questo sappiamo bene come agire e come migliorare in questo campo. Mediante la continua iterazione in merito a problemi di difficile soluzione, è stato possibile risolvere situazioni complesse e apportare continui miglioramenti a un servizio che già rende la ricerca di informazioni un’esperienza rapida ed efficace per milioni di utenti. L’impegno nel miglioramento della ricerca ci consente inoltre di applicare quanto appreso ai nuovi prodotti, quali Gmail e Google Maps. La speranza è quella di portare la potenza della ricerca in aree finora inesplorate, per consentire agli utenti di accedere e di poter usufruire di una quantità ancora maggiore di informazioni, sempre più presenti nella loro vita.
Veloce è meglio di lento
Sappiamo che il tempo è prezioso e che l’utente vuole trovare sul Web le risposte che cerca e le vuole subito: il nostro obiettivo è soddisfare questa esigenza. Google è probabilmente l’unica azienda al mondo il cui obiettivo dichiarato è fare in modo che gli utenti abbandonino il suo sito il più presto possibile. Eliminando i bit e i byte in eccesso dalle nostre pagine e aumentando l’efficienza del nostro ambiente di gestione, abbiamo ripetutamente battuto i nostri stessi record di velocità, tanto che il tempo di risposta medio per un risultato di ricerca è pari a una frazione di secondo. Google tiene presente la velocità al rilascio di ogni nuovo prodotto, che si tratti di un’app per dispositivi mobili o di Google Chrome, un browser studiato per avere una velocità che sia al passo con il Web attuale. E continuiamo a lavorare per aumentare ulteriormente la velocità.
La democrazia sul Web funziona
La Ricerca Google funziona perché si basa sui milioni di individui che pubblicano link su siti web per determinare quali altri siti offrono contenuti utili. Google valuta l’importanza di ogni pagina web utilizzando più di 200 segnali e svariate tecniche, compreso l’algoritmo brevettato PageRank™, in grado analizzare i siti che sono stati “votati” come migliori fonti di informazioni da altre pagine sul Web. In effetti questa tecnica migliora man mano che il Web aumenta di dimensioni, in quanto ogni nuovo sito è un’altra fonte di informazioni e un altro voto da prendere in considerazione. Analogamente, siamo attivi nello sviluppo di software open source, un ambito che genera innovazione grazie agli sforzi collettivi di molti programmatori.
Le informazioni devono essere accessibili ovunque
Il mondo è sempre più mobile: gli utenti vogliono accedere alle informazioni ovunque si trovino, ogni volta che ne hanno bisogno. Stiamo studiando nuove tecnologie all’avanguardia e offrendo nuove soluzioni per i servizi per dispositivi mobili che permettano alle persone di tutto il mondo di svolgere tutte le attività desiderate dal telefono: dal controllo delle email e degli eventi di calendario alla visione dei video, per non parlare degli svariati modi disponibili per accedere alla Ricerca Google da un telefono cellulare. Inoltre, speriamo di favorire ulteriormente l’innovazione per gli utenti di telefonia mobile con Android, una piattaforma gratuita e open source per dispositivi mobili. Android introduce nel mondo della telefonia mobile la stessa filosofia di apertura che ha forgiato Internet. Non solo va a vantaggio dei consumatori, che hanno maggiore possibilità di scelta e possono provare esperienze innovative sui dispositivi mobili, ma offre opportunità di guadagno a operatori, produttori e sviluppatori.
È possibile guadagnare senza fare del male a nessuno
Google è un’azienda. Le entrate generate derivano dall’offerta di tecnologia di ricerca alle aziende e dalla vendita di annunci pubblicitari visualizzati sul nostro sito e su altri siti web. Centinaia di migliaia di inserzionisti nel mondo utilizzano AdWords per promuovere i propri prodotti; centinaia di migliaia di publisher utilizzano il nostro programma AdSense per pubblicare annunci pertinenti ai contenuti dei propri siti. Per assicurarci di servire tutti i nostri utenti (inserzionisti e non), abbiamo stabilito una serie di principi guida per i nostri programmi pubblicitari e le relative prassi:
- Consentiamo la visualizzazione di annunci sulle nostre pagine dei risultati solo se sono pertinenti alla pagina in cui vengono mostrati. Crediamo fermamente che gli annunci possano fornire informazioni utili solo se sono pertinenti a ciò che gli utenti desiderano trovare. Per questo motivo è possibile che per alcune ricerche non venga visualizzato nemmeno un annuncio.
- Riteniamo che la pubblicità possa essere efficace senza essere appariscente. Non accettiamo annunci popup che interferiscono con la possibilità dell’utente di visualizzare i contenuti richiesti. Abbiamo riscontrato che gli annunci di testo pertinenti alla persona che li legge determinano percentuali di clic decisamente maggiori rispetto agli annunci visualizzati casualmente. Qualsiasi inserzionista, a prescindere dalle dimensioni della sua agenzia, può usufruire di questo mezzo altamente mirato.
- La pubblicità su Google è sempre chiaramente identificata come “Link sponsorizzato”, in modo da non compromettere l’integrità dei risultati di ricerca. Non alteriamo mai i posizionamenti per collocare i nostri partner più in alto nei risultati di ricerca e nessuno può acquistare PageRank migliori. I nostri utenti si fidano della nostra obiettività e nessun guadagno a breve termine potrebbe mai giustificare il tradimento di tale fiducia.
Ci sono sempre più informazioni di quante si possano immaginare
Dopo aver indicizzato più pagine HTML su Internet di qualsiasi altro servizio di ricerca, i nostri tecnici hanno rivolto l’attenzione alle informazioni non immediatamente accessibili. A volte si trattava semplicemente di una questione di integrazione di nuovi database nella ricerca, ad esempio l’aggiunta di una funzione di ricerca di numeri di telefono e indirizzi e di un elenco telefonico di aziende. In altri casi è stata necessaria una maggiore creatività, ad esempio per l’aggiunta della possibilità di eseguire ricerche negli archivi di notizie o fra brevetti, giornali specialistici, miliardi di immagini e milioni di libri. I nostri ricercatori continuano a studiare nuovi metodi per mettere tutte le informazioni del mondo a disposizione degli utenti in cerca di risposte.
La necessità di informazioni oltrepassa ogni confine
La nostra società è stata fondata in California, ma la nostra mission è facilitare l’accesso alle informazioni per le persone di tutto il mondo e di tutte le lingue. Per raggiungere tale obiettivo Google ha sedi in oltre 60 paesi e gestisce più di 180 domini Internet, mentre più della metà dei risultati è offerta a utenti residenti al di fuori degli Stati Uniti. L’interfaccia di ricerca di Google è disponibile in oltre 130 lingue e offriamo agli utenti la possibilità di limitare i risultati a contenuti scritti nella propria lingua, pur mantenendo l’obiettivo di fornire il resto delle nostre applicazioni e dei nostri prodotti in tutte le lingue e in tutti i formati accessibili possibili. Grazie ai nostri strumenti di traduzione, gli utenti possono scoprire contenuti scritti all’altro capo del mondo in lingue che non conoscono. Con questi strumenti e con l’aiuto di traduttori volontari siamo riusciti a migliorare enormemente sia la varietà sia la qualità dei servizi offerti anche negli angoli più remoti del globo.
Si può essere seri anche senza giacca e cravatta
I fondatori hanno sviluppato Google basandosi sull’idea che il lavoro deve essere una sfida e che tale sfida deve essere divertente. Pensiamo che i risultati più grandiosi e creativi siano maggiormente raggiungibili in una cultura aziendale sana (e con ciò non intendiamo solo l’inclusione di lava lamp e palline antistress nell’arredamento dell’ufficio). I risultati conseguiti dal team hanno grande risalto, così come si sottolineano con orgoglio quelli dei singoli che contribuiscono al successo generale dell’azienda. Abbiamo un’alta considerazione dei nostri dipendenti, persone energiche e appassionate dai background più diversi che mostrano approcci creativi nei confronti del lavoro, del gioco e della vita. L’atmosfera sarà pure informale, ma se nasce una nuova idea mentre si è in fila al bar, durante la riunione di un team o in palestra, questa viene discussa, verificata e realizzata con una velocità stupefacente e potrebbe essere il trampolino di lancio per un nuovo progetto di portata globale.
Eccellere non basta
Google ritiene che essere i migliori non sia l’obiettivo finale, ma un punto di partenza. Ci siamo prefissati obiettivi che sappiamo di non poter ancora raggiungere, perché riteniamo che impiegando comunque tutte le energie per cercare di conseguirli sia possibile andare più lontano del previsto. Tramite l’innovazione e l’iterazione puntiamo a utilizzare come base ciò che già funziona bene migliorandolo in modi inaspettati. Ad esempio, notando che la ricerca funzionava perfettamente con le parole digitate correttamente, un nostro ingegnere si è chiesto che cosa sarebbe accaduto in caso di errori di ortografia. Ciò lo ha spinto a creare una funzione di controllo ortografico intuitiva e più utile.
Anche se non sai esattamente che cosa stai cercando, trovare una risposta sul Web è un problema nostro, non tuo. Tentiamo di anticipare le esigenze non ancora espresse dal pubblico globale e di soddisfarle con prodotti e servizi che definiscano nuovi standard. Quando abbiamo introdotto Gmail, offrivamo più spazio di archiviazione di qualsiasi altro servizio email disponibile. Col senno di poi offrire tanto spazio sembra ovvio, ma è per questo che oggi esistono nuovi standard per l’archiviazione delle email. Questi sono i tipi di cambiamento che cerchiamo di implementare, e siamo sempre a caccia di nuovi ambiti in cui fare la differenza. Questa costante insoddisfazione è in definitiva il motore che muove tutte le nostre azioni.
In conclusione
Va bene lo sappiamo! È impossibile pensare di paragonarsi a Google. Comunque provare ad imparare dai migliori non può che far bene!
Link alla pagina originale: https://www.google.it/about/philosophy.html
Alessandro Di Somma
Alessandro Di Somma rappresenta la Web Napoli Agency che si occupa della realizzazione e del restyling di siti web, a Napoli e provincia. È un appassionato blogger che scrive su diversi argomenti, tra cui tecnologia, web design e marketing online.